Come
ogni sera la vecchia stese la tovaglia e apparecchiò per lei sola.
Si versò la minestra nel piatto ed incominciò a mangiare.
Ma
dopo aver portato il primo cucchiaio alla bocca si sentì mancare.
Respirò
profondamente ed in preda ad una improvvisa angoscia ripercorse
mentalmente tutti i momenti della sua vita.
Tutto
ricordava.
Aveva una memoria di ferro.
Era il suo unico vanto: mai
aveva scordato un compleanno o un anniversario, le date scorrevano
nitide nella sua mente.
Ora stava male. Sentiva che era giunta la sua
ora.
Il
mattino dopo telefonò al suo medico.
Fece il numero senza consultare
alcuna rubrica, non ne possedeva vista la sua memoria. Gli descrisse
il sintomo del suo malessere, ma la risposta del medico la avvilì
ulteriormente:
”Non
c’è nulla di cui preoccuparsi, sono i mali dell’età, dopotutto
ha 83 anni…”
Decise
allora di chiamare tutti i suoi figli per invitarli a cena la sera
stessa, l’ultima cena.
Preparò
tutto in modo ineccepibile. Il cibo era squisito. I figli la
attorniavano con amore, ma lei era triste. Di una tristezza
inspiegabile per i suoi figli che la vedevano così strana.
Finita
la cena salutò tutti come se li vedesse per l’ultima volta.
Rimise
tutto in ordine e si coricò a letto.
La
trovarono ancora lì il giorno dopo.
Mettendo
in ordine la casa dopo il funerale uno dei suoi figli, ancora
incredulo per quella morte improvvisa, trovò il diario della madre.
“E’
giunta la mia ora, io che non ho mai dimenticato nulla, stasera per
la prima volta, la minestra era senza sale.”
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